Valerio Ambiveri | Marta Lodola

 

JANUS | JANA

performance 24 agosto 2013

naturaLmente

 

Janus | Jana nasce dall’esigenza di richiamare l’attenzione sul concetto di natura.

Gli elementi di cui ci cibiamo (grano, olio, farina, vino) sono un espediente per porre l’attenzione sul rapporto che l’uomo ha con ciò che lo circonda e con l’incremento dell’artificiale anche nei prodotti che ingerisce.

Crediamo che il rapporto uomo-natura sia da riadattare in forma contemporanea, che la tecnica, usata in modo equilibrato e ripensata nel suo sviluppo, possa portare ad un benessere.

La figura del Giano Bifronte, Janus e Jana appunto, rappresenta il nuovo inizio, il punto fermo tra passato e futuro, completamento di un ciclo, occhio sul presente.

Per questo motivo la nostra azione è in parte duplice e riflessa, in parte disgregata, ma ritorna costantemente all’unione.

Compiamo la misurazione delle nostre metà, due metà che compongono un singolo.
La nostra misura serve per darci uno spazio in cui agire e diventa raggio di due cerchi che si intersecano.

Li tracciamo con la farina.

Una volta creati i due cerchi incrociati, andiamo a mettere lungo i loro
perimetri gli elementi: puntiamo il perno per sorreggere il sacco di farina
sull’albero, riempiamo le ampolle e le provette con olio e vino.

Qui ci dividiamo per congiungerci nuovamente.

Janus posiziona le provette scavando buche nel terreno
Jana raccoglie il grano nello spazio esterno.

Il corpo unto prepara all’incontro.
Il corpo unto guarisce dai mali della carne e dello spirito.
Il corpo unto attrae le api.

Sfamare l’umanità è una condizione pacificatoria:
la chimica come strumento di sopravvivenza umana.

I tre alimenti simbolici delle civiltà mediterranee ancora una volta evocati.
I misteri agricoli, indivisibili dall’umanità ricordano all’epoca dello smarrimento i percorsi primari e il dispiegarsi dell’età della Terra.

Ultima possibilità.

 

 

 

JANUS | JANA

film

videoHD, color, sound, 7'28", 2013